CRINALI

Per comprendere realmente il valore e le particolarità naturalistiche di un luogo è necessario frequentarlo assiduamente, osservare nello scorrere del tempo e sotto luci diverse il paesaggio, studiare attentamente gli animali che vi vivono, le abitudini ed i loro invisibili legami, soffermarsi a guardare con sempre rinnovata curiosità tutte le specie vegetali presenti, anche quelle apparentemente più comuni e meno significative. Un approccio che certamente richiede tempo, studio, pianificazione e perseveranza, ma con molto probabilità l’unico che permette di cogliere il vero genius loci ed apre le porte alla piena conoscenza di un territorio.
Sulla base di questa premessa ho frequentato per un’intera estate alcuni degli angoli d’alta quota più autentici dei Monti Simbruini, luoghi finora da me apprezzati quasi esclusivamente per la minerale ed immobile bellezza del paesaggio ma dei quali tuttavia da tempo desideravo scoprirne e fotografarne l’essenza più autentica. E così dopo giorni trascorsi su quei crinali, in un’atmosfera di natura assoluta, con le grandi vette a fare da sfondo, ecco l’emozione dell’incontro con il timido capriolo che puntuale alla sera esce oltre il limite dei faggi per brucare le erbe più succulente, le evoluzioni aeree del gracchio corallino e del corvo imperiale nel cielo terso, il canto dei culbianchi e delle tordele nascosti tra le rocce calcaree corrose dagli elementi. Poi lo spettacolo solenne del volo radente dell’aquila reale a caccia di prede e lo scambio di sguardi con la volpe che rapida torna a nascondersi nel bosco dopo aver fatto capolino sul crinale. E ancora, il profumo dei ginepri scaldati dal sole, le graziose forme delle Gymnadenia, dei ranuncoli, dei fiordalisi e dei semprevivi che colorano le verdi praterie, l’incredibile blu elettrico delle genziane, le estese fioriture dell’androsace, del cerastio e del sedum che tra gli aridi e slavati fianchi della montagna appaiono quasi un miracolo della natura. Un vero e proprio mondo parallelo dalla bellezza spesso silente ma al contempo prorompente era li ad attendermi, celato tra rocce e praterie, bastava solo iniziare a guardare tra queste con occhi diversi, con pazienza e consapevolezza. Adesso, solo adesso. posso dire di conoscere quei crinali.