In attesa dell’arrivo della fine dell’estete, periodo nel quale ci si può dedicare assiduamente alla fotografia dei cervi durante la loro stagione degli amori, un’uscita esplorativa di due giorni con bivacco in tenda sulle remote elevazione del massiccio del Monte Velino mi ha permesso di vivere bei momenti a stretto contatto con un gruppo di fusoni e femmine di cervo. Lunghi attimi sospesi nelle scenografiche atmosfere del crepuscolo, resi incerti e misteriosi da fitte nebbie mosse dal vento della sera; tra i vapori le sagome a tratti volubili ed indefinite degli ungulati apparivano quasi irreali creature figlie della mia fantasia, una materiale incarnazione dello spirito selvaggio di queste montagne.