TERRE DI GHIACCIO

In inverno, coperto da una pesante coltre di neve e ghiaccio, lo spoglio paesaggio d’alta quota sui Monti Simbruini assume un aspetto particolarmente suggestivo. Le profonde doline, i crinali, gli affioramenti di rocce calcaree e le stoiche colonie di ginepri vengono sommersi da grossi accumuli nevosi modellati dal vento; nell’accecante colore bianco della neve e delle nebbie qualsiasi punto di riferimento viene meno, la percezione dei luoghi e della loro reale vastità cambia drasticamente, fino ad azzerarsi a volte in maniera disorientante.
Durante la stagione fredda i profili ed i margini di questi brulli acrocori non sono quasi mai gli stessi che delineano gli orizzonti durante tutto il resto dell’anno: luoghi noti e familiari, plasmati dalla furia degli elementi, cambiano continuamente forma ed aspetto apparendo così sempre nuovi ed ancora inesplorati, anche per chi li conosce approfonditamente. E’ in questo periodo che queste lande, generalmente tutt’altro che ostili, vestono il loro abito più austero, è in questi freddi e bianchi giorni che l’effimera ed affascinante illusione di trovarsi a calcare lontane terre polari non è poi così remota da vivere, qui, a poche decine di chilometri dalla grande città.